Cantalupa oggi
Cantalupa ha una superficie complessiva di 1.114 ettari e conta 2.613 abitanti al 31 dicembre 2017.
Dislocata in Val Noce, sulle montagne olimpiche 2006, dista 30 Km da Torino e 8 Km da Pinerolo. É adagiata ai piedi dei contrafforti rocciosi dei Tre Denti e del monte Freydour: “Le Dolomiti del Piemonte” secondo la definizione di Giusto Gervasutti, che li scoprì e li lanciò nel mondo degli alpinisti degli anni ‘30.
"Stava per cadere il sole. Ci soffermammo ancora un momento a guardare la cima del Freydour e i Tre Denti, che ci sorgevano proprio di faccia, come bastioni verticali d’una fortezza prodigiosa, davanti alla quale i combattimenti di Santa Brigida non sarebbero stati che lotte di formiche; ed erano meravigliose, a quell’ora, quelle montagne di nuda roccia, di cui si vedevano nettissimamente tutti i rilievi, tutte le incavature, tutte le crespe, che parevan fatte col cesello, e tinte di color di ferro, di grigio perla, d’amaranto, di viola, di sfumature di corallo e di rosa."
(Da "Alle porte d’Italia" di Edmondo De Amicis).
Le montagne, disposte a ferro di cavallo garantiscono un clima mite, senza nebbia, anche nel periodo invernale.
La zona è stata abitata fin dall’era della pietra, come i recenti ritrovamenti archeologici nella grotta Ciumera hanno confermato. Successivamente si sono installate nella valle, parte alta, popolazioni celtiche. Le ricerche archeologiche in corso hanno portato alla luce importanti loro tracce: in particolare un altare druidico e una inquietante “testa celtica” scolpita nella pietra locale.
Il centro storico, con le sue piazze e le sue antiche abitazioni, è in fase avanzata di ristrutturazione e di recupero nel rispetto delle tipologie costruttive tradizionali della zona. Al centro del paese il Municipio e la villa comunale con ampie sale, idonee ad attività di rappresentanza, promozione.
A corona del centro storico, sulle pendici della montagna, tante vecchie borgate che portano da secoli i nomi delle famiglie che le hanno fondate: Bianciotti, Coassoli, Druetti, Martina ...
La piazza della Chiesa parrocchiale, la più antica, è stata e rimane al servizio dell’attività religiosa della nostra comunità. Per lunghi periodi è stata anche il centro della vita civile.
Il posto deputato in passato alle critiche senza tregua e senza pietà è stato il Ponte del Mulino.
La piazza del Municipio è stata variamente usata nel tempo: per manifestazioni, per riunioni,per trebbiare il grano,per qualche discorso dal balcone durante il ventennio, per stagnare i cucchiai e pentole durante l’ultima guerra, per parcheggiare negli ultimi tempi.
Oggi è tornata un luogo di incontro sotto l’ulivo, di fianco al frantoio usato dai frati nei secoli passati per fare l’olio.
La piazzetta di S. Antonio e la piazza degli Alpini sono le ultime nate.
Quest’ultima è un doveroso omaggio a nostri Alpini ed al loro grande spirito di solidarietà.
In data 24 aprile 2004, nel corso delle manifestazioni per il 50° Anniversario della Ricostituzione del Comune di Cantalupa, la piazza di S. Antonio è stata dedicata al Comm. Giuseppe Coassolo (1915-1971), Sindaco di Cantalupa dal 1960 al 1970, mentre la piazza antistante la Fondazione Pro Senectute è stata dedicata al Cav. Albino Righero (1905-1986), Sindaco di Cantalupa dal 1956 al 1960.
La piazza retrostante Centro Polivalente è stata dedicata a Don Carlo Bima, (1904-1958) prevosto di Cantalupa dal 1934 al 1958.
Riteniamo, con un briciolo di presunzione che certamente ci sarà perdonato, che Cantalupa si possa proporre come centro di sport, centro di cultura e centro di salute, grazie alle sue strutture sportive e ricettive, al clima mite, al tanto verde, alla dislocazione territoriale e alle sue numerose iniziative culturali.